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Mago d’Amore, il cavallo che aiuta 89 bambini poveri

maggio 11, 2010 by Staff interno  
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Fa il pienone dei tifosi alle corse dopo aver superato i danni della frattura di un osso ai tendini.
Lui trotta in Italia e loro hanno di che mangiare in India. Lui vince i Gran Premi e loro trovano un tetto, un medico, una scuola, una nuova famiglia. Lui fa il pienone negli ippodromi e loro fanno il pienone di aiuti.

Sempre di più: all’inizio pochi, poi 34, adesso sono già diventati 89 i bimbi indiani orfani o abbandonati che a Bangalore, proprio là dove il progresso degli ingegneri più brillanti del mondo convive con la povertà più tremenda nei villaggi tribali, trovano asilo nella comunità di accoglienza «Vanaprastha» del 45enne cattolico padre Sibi, finanziata e tenuta in piedi con i soldi che in Italia da sette mesi sta vincendo nelle corse di cavalli un trottatore di quattro anni: Mago d’Amore di nome e di fatto. Anche se è un orfano: suo papà Lemon Dra, grande campione in corsa negli anni ’80 e ancor più importante stallone in razza, è stato rapito nel 2006 e non mai stato più trovato.

E anche se è un «lazzaro»: resuscitato dal grave infortunio che all’inizio sembrava potergli stroncare la carriera, oggi invece già impreziosita da due Gran Premi internazionali (l’«Orsi Mangelli» nel novembre 2009 e l’«Europa» il 25 aprile 2010) e 300.000 euro di montepremi vinti.

«Se c’è un cavallo che nel suo nome racchiude la propria storia, fatta appunto di prodigio e di amore, in effetti è proprio lui…», racconta il proprietario e allevatore Roberto Ubaldi, un architetto che a Milano negli anni scorsi ha lavorato agli aeroporti di Linate e Malpensa, alla Stazione Nord della ferrovia nella tratta verso Varese e alle Torri della Snam a San Donato, e che solo da una decina d’anni come hobby ha cominciato insieme alla moglie Isabella ad allevare in Toscana cavalli da corsa a livello artigianale ma di qualità, con solo 5 fattrici ma tutte di buon lignaggio. «Già da piccolo si è capito subito che Mago d’Amore andava forte, lo coccolavamo, lo amavamo — ricordano i coniugi Ubaldi —. Ma un giorno, come purtroppo succede agli atleti, ecco la sfortuna: frattura del sesamoide (un piccolo osso nei tendini, ndr), 7 mesi fermo, quasi nessuna prospettiva di tornare a correre, figurarsi ad alto livello».

E invece, con le cure dei veterinari e sotto la regia dell’allenatore finlandese Harry Rantanen («L’abbiamo scelto perché ha un rapporto con i cavalli molto bello ed estremamente pulito»), piano piano sembra prodursi davvero un prodigio per il cavallo che porta il nome di Mago. Torna a correre, trotta sempre più veloce, scala le categorie. «A quel punto — spiega Ubaldi il meccanismo psicologico insorto — con mia moglie abbiamo pensato che dovevamo collegare questo miracolo all’esperienza condotta a Bangalore in India da padre Sibi per aiutare i bambini abbandonati, che per altro verso avevamo già cominciato a seguire: se Mago d’Amore tornerà addirittura a gareggiare nei Gran Premi, ci siamo detti, una parte di quello che vincerà dovrà sostenere questo progetto». Altro che tornare solo a correre i Gran Premi, a fine 2009 Mago d’Amore inizia a vincerli per dispersione degli avversari: sempre guidato dal 43enne top driver Pippo Gubellini (figlio di un altro grande guidatore di trotto degli anni ’60-’80 come Edoardo, e nipote di Pietro, fantino invece di galoppo e jockey di fiducia di Federico Tesio in sella ai campioni della Dormello Olgiata come Nearco negli anni ’ 30), Mago d’Amore straccia lo statunitense Explosive Matter e lo svedese Oracle nel «Gran Premio Orsi Mangelli» a Milano l’1 novembre 2009; ricomincia il 2010 con una passeggiata nel «Premio Città di Torino»; e domenica scorsa domina a San Siro il «Gran Premio d’Europa» sui 2.100 metri alla media chilometrica di 1 minuto 11 secondi 8 decimi, solo a 7 decimi dal record del mondo per un cavallo della sua età. «A Bangalore i bambini, quando hanno saputo che in un posto così lontano c’era un cavallo che correva per loro, sono impazziti dalla gioia. E la corsa di domenica, l’hanno vista in diretta su Internet…».

Sotto il video che vede il cavallo Mago d’Amore vincere il Premio d’Europa 2010:

Sotto il video che vede il cavallo Mago d’Amore vincere il Premio Mangelli 2009:

Info:
fonte
www.corriere.it
www.vanaprastha.org

Comments

One Response to “Mago d’Amore, il cavallo che aiuta 89 bambini poveri”
  1. martameghetto scrive:

    Quello è il cavallo dei miei zii!!

Commenti

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