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L’agnello pasquale di Favara al Salone del Gusto di Torino

ottobre 19, 2008 by Liborio Butera  
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Agnello PasqualeI sapori siciliani, trasbordanti di tante ghiottonerie, anche quest’anno la faranno da padroni al prossimo Salone del Gusto di Torino. Saranno cinque giorni (dal 23 al 27) di gusto che comprenderanno anche momenti di degustazione guidata negli ormai noti “Laboratori del Gusto” che consistono appunto in degustazioni di prodotti alla presenza dei produttori e con l’aiuto di esperti. Durante tali laboratori si parla di cibo e di vino, si fanno confronti, domande, si assaggia, si tocca, si valuta, si commenta con approccio ludico tenendo sempre presente che il buon cibo e il buon vino sono anzitutto un piacere, che deve essere anche reso dotto. Le delizie siciliane con annessi i laboratori sono ospitati all’interno del terzo padiglione del Lingotto. Si inizia giovedì 23 e andranno in scena le degustazione dei prodotti agrigentini, nei giorni a seguire quelli delle altre province. Ecco il programma completo.

Giovedì 23 ottobre
Ore 11. Favara, un territorio virtuoso. La tradizione dell’agnello pasquale di mandorle e pistacchio quale sintesi di un’eccellenza agronomica diffusa.
Ore 16. Laboratorio. A vastedda co’ sammucu tra gusto e superstizione, stand Slow Food Sicilia (pad 3, C 96 – C105). Da un’antica tradizione normanna un pane tipico della tradizione di Troina: il fiore di sambuco tiene lontani gli spiriti maligni e arricchisce il piacere del palato.
Ore 17,30. Laboratorio. I mieli delle comunità di Terra Madre, miele di Timo dal mito all’emergenza ambientale.
Ore 19. Degustazione guidata. Vini storici siciliani: il Moscato di Siracusa.
Ore 22. Degustazione guidata. Chiacchiere in relax: i pani della Sicilia, all’Enoteca di Slow Food Sicilia.

Venerdì 24 ottobre
Ore 11,30. Presentazione del progetto Il pesce delle saline di Trapani.
Ore 16. Laboratorio. Fichi d’India a confronto. Etna, San Cono, Santa Margherita e Roccapalumba, territori che esprimono nel frutto l’essenza delle loro caratteristiche: la mineralità data dal suolo vulcanico, e la carica zuccherina dei suoli fertili e asciutti di tre zone dell’isola molto diverse.
Ore 17,30. Laboratorio. Tutti pazzi per il cioccolato di Modica.
Ore 19. Laboratorio. Vini storici siciliani: il Marsala e le noci di Motta Camastra.
Ore 22. Degustazione guidata. Chiacchiere in relax: i vini di frontiera siciliani.

Sabato 25 ottobre
Ore 16. Laboratorio. Arancine o arancini? Un dilemma antico quanto questo prodotto, figlio della dominazione araba in Sicilia che si può assaggiare nelle sue diverse varianti di gusti.
Ore 17,30. Laboratorio. Trapani e Vercelli. Un gemellaggio tra due territori lontani con molti elementi in comune.
Ore 19. Degustazione guidata. Vini storici siciliani: Il Cerasuolo di Vittoria e l’uva di Mazzarrone due facce della stessa medaglia.
Ore 22. Degustazione guidata. Chiacchiere in relax: la carruba una miniera di dolcezza incompresa, Enoteca di Slow Food Sicilia (pad 3, C 96-C105). Ingresso libero.

Domenica 26 ottobre
Ore 11,30. Presentazione. Lipari e Salina: tanto vicine, quanto (bio)diverse.
Ore 16. Laboratorio. Le granite di Alfredo. Ad arricchire le storiche scuole artigianali della granita siciliana, c’è quella del bar Alfredo di Salina, dove le contaminazioni ambientali dell’Isola Slow hanno contribuito a creare un prodotto unico.
Ore 17,30 – Laboratorio. Verticale di ragusano da razza modicana. Secondo gli esperti il Ragusano non può essere invecchiato per più di due anni.
Ore 19. Degustazione guidata. Vini storici siciliani: Malvasia di Salina e nacatula di Lipari.
Ore 22. Degustazione guidata. Chiacchiere in relax: viaggio tra le Dop dell’olio.

Lunedì 27 ottobre
Ore 11,30 – Presentazione dei progetti di Ciapi-Palermo, Centro interaziendale addestramento professionale integrato – Agenzia regionale per l’impiego.
Ore 16. Laboratorio. Asino ragusano o suino nero?
Ore 17,30. Laboratorio. Pachino o Valledolmo? Un’occasione per conoscere origine, tecniche di produzione, trasformazione e impiego in cucina dei pomodori di Pachino e del siccagno di Valledolmo.

Liborio Butera

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